Negli ultimi anni i borghi italiani sono stati indicati come il modello più rappresentativo di vita vissuta in un rapporto autentico con il proprio territorio.
L’elemento che caratterizza tutti i borghi è la loro storicità, il loro essere luoghi che sono abitati senza interruzioni da millenni. Alla formazione dell’anima di un luogo e quindi a costruire la sua cultura contribuiscono le tradizioni, i manufatti, gli elementi materiali ed immateriali, le conoscenze, le tecniche, le credenze, i miti, l’immaginario. E questi determinano il loro fascino: camminare tra i vicoli di un borgo significa ripercorrere i passi di uomini e donne vissuti in quel luogo nei secoli passati.

L’identità territoriale va a riscoprire tutta quella serie di tradizioni, usi, costumi e riti che fanno di un luogo, un luogo unico e particolare, basato su prodotti e processi modellati dal tempo.
I borghi sono oggi spesso indicati come mete alternative alle grandi città d’arte e al turismo di massa. Ne esistono di vari tipi: i borghi storici, i borghi medievali, i borghi marinari e molti altri.
I dizionari definiscono il borgo come un “piccolo centro abitato” o un “grosso villaggio”; il termine deriva dal latino burgus, usato per indicare un castello fortificato.
Cenni storici
Dal X secolo il termine burgus viene utilizzato col significato di “abitato agglomerato”; il termine indica due distinti tipi di formazioni territoriali: un aggregato di case nel suburbio o nello spazio tra una più antica cerchia di mura e una nuova difesa (muro o fossato); un centro rurale fortificato anche solo da un fossato.
Secondo altre interpretazioni il borgo rappresentava una estensione della città fuori delle antiche mura, poi diventata abitato a sé stante, ossia un agglomerato intermedio tra la città fortificata e la campagna aperta. Con la città si differenzia soprattutto per le dimensioni più contenute.
Il temine borgo si è diffuso nel medioevo ma i borghi sono non solo medioevali ma anche più antichi, addirittura preromani.
Volendo dare una definizione sintetica diciamo che i borghi sono abitati di piccole dimensioni con una storia secolare alle loro spalle. Per la loro costruzione sono stati utilizzati materiali da costruzione locali e colori locali.
Dal turismo nuova linfa ai borghi
Visitare o soggiornare nei borghi è quindi un’opportunità per conoscere posti meravigliosi, lontani dai circuiti turistici, ma è al tempo stesso un’occasione per contribuire alla loro sopravvivenza, dando nuova linfa alle popolazioni che ancora ci abitano e a coloro che vogliono tornarci, dando una opportunità economica, incentivando il recupero e la diversificazione, in un’ottica di tutela e di sostenibilità.
Tutti i borghi d’Abruzzo
- Elenco di tutti i borghi d’Abruzzo
- Comuni abruzzesi inseriti tra i borghi più belli d’Italia
- Comuni abruzzesi inseriti tra i borghi autentici
- Comuni abruzzesi inseriti tra le città dell’olio
- Comuni abruzzesi inseriti tra le città del vino
- Comuni abruzzesi inseriti tra le cittàslow
- Comuni abruzzesi inseriti tra i paesi dipinti
- Comuni abruzzesi inseriti tra le città del castagno
- Comuni abruzzesi inseriti tra le città dell’infiorata
- Comuni abruzzesi inseriti tra le città della ceramica
- Comuni abruzzesi inseriti tra le città della lenticchia
- Comuni abruzzesi inseriti tra le città della terra cruda
- Comuni abruzzesi inseriti tra le città delle ciliegie
- Comuni abruzzesi inseriti tra le città del miele
- Comuni abruzzesi inseriti tra le città del tartufo
- Comuni abruzzesi inseriti tra le città delle grotte
Criteri per definire i borghi
Riporto a titolo esemplificativo una sintesi dei criteri di ammissione del Club “I borghi più belli d’Italia“:
Per essere ammesso nel Club de ” I Borghi Più Belli d’Italia ” e utilizzarne il marchio di cui questo è proprietario, ogni Comune deve soddisfare i seguenti criteri:
• 2.1.1 – avere una popolazione che nel Borgo antico o Centro Storico del Comune o nella Frazione indicata non superi i duemila abitanti (questo criterio è eliminatorio). Nel Comune non si possono superare i 15.000 abitanti. (+ il 10% su valutazione del Comitato Scientifico) (questo criterio è eliminatorio).
– 2.1.2 – il Borgo deve avere una presenza di almeno il 70% di edifici storici anteriore al 1939 (questo criterio è eliminatorio).
– 2.1.3- offrire un patrimonio di qualità che si faccia apprezzare per i seguenti motivi:
a) qualità urbanistica, ovvero:
– qualità degli accessi al Borgo;
– compattezza e omogeneità della massa costruita;
– preservazione del legame tra microsistema urbano, storicamente determinato, e ambiente naturale circostante;
b) qualità architettonica, ovvero:
– armonia e omogeneità dei volumi costruiti;
– armonia e omogeneità dei materiali delle facciate e dei tetti;
– armonia e omogeneità dei colori delle facciate e dei tetti;
– armonia e omogeneità delle “aperture” (porte, portoni, finestre, luci ecc.);
– presenza di elementi decorativi simbolici (frontoni, insegne, stucchi ecc.).
– 2.1.4- manifestare, attraverso fatti concreti, la politica di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione del proprio patrimonio misurabili …